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  Tatlin . Il divano di Mario Cananzi e Roberto Semprini nell’area di ingresso permette di contemplare la natura da diverse prospettive.

ottobre 2023

ARCHITECTURE
Words
Laura Arrighi

Una villa in cemento e vetro immersa nel verde 

Nel centro di Firenze un’architettura organica con cuore post-moderno

Nel centro di Firenze c’è una villa in cemento che sembra un po’ una nave. Invece di navigare sull’acqua però, naviga su una distesa verde. Si sviluppa in lunghezza e in sommità ha dei lunghi camini verdi che ricordano alberi di barche ed è completamente immersa nella natura.
La villa è stata costruita dall’architetto Alberto Paoli, nel 1975. Paoli era un professionista molto conosciuto nell’ambiente fiorentino, faceva parte di una stirpe di architetti ed era un appassionato uomo di mare. È forse l’amore per il mare ad aver ispirato questa architettura. La struttura ricorda quelle razionaliste del movimento moderno, con setti orizzontali “sorretti” da grandi vetrate. Un tocco di brutalismo si affaccia nelle travi e nei pilasti lasciati con cemento a vista, che sottolineano la plasticità dell’architettura.
Il piano terra è articolato in spazi che giocano sul confine interno-esterno senza soluzione di continuità, grazie all’alternarsi di spazi centrali coperti, patii e “giardini d’inverno”. Non esiste un vero e proprio soggiorno, ma un grande open space che si apre sul paesaggio, in un percorso fluido di stanze che si sviluppa lungo una galleria. Da un lato un ampio living con un grande camino. Dall’altro, la sala da pranzo con cucina. Le ali laterali ospitano due camere da letto.

“La casa – racconta la proprietà – è stata costruita su una vecchia colonica. Noi l’abbiamo acquistata nel 2001 e abbiamo voluto che Alberto Paoli seguisse i lavori di ristrutturazione. A parte qualche finitura, come la resina per i pavimenti realizzata dall’atelier Paolo Flori e l’aggiunta di una cucina, non abbiamo cambiato quasi niente. Perché lo stile ci piaceva molto. Prima di abitare qui, abbiamo vissuto per tanti anni con i miei genitori in una grande villa di metà ‘800. Era molto bella, un palazzo storico con capitelli, stucchi, decori e soffitti a cassettoni. Quando siamo arrivati qua, siamo rimasti colpiti dall’architettura profondamente diversa, essenziale, scarna per certi versi. Non aveva nulla della precedente ‘casa di rappresentanza’. Ma per noi era impagabile potersi sdraiare sul divano ed essere letteralmente immersi in questo splendido paesaggio verde che ci circonda a 360 gradi”. In tutte le stanze, sono state ricercate la massima apertura e la massima luce possibile. Anche le camere hanno finestre – che permettono di avere sempre un contatto visivo con l’esterno – e numerosi punti luce per la sera.

Gli arredi Edra entrano nell’architettura, richiamando le sue linee pulite e assecondando i principi che l’hanno animata. Nel living, Flap e Tatlin, caratterizzati da geometrie precise, offrono la possibilità di sedersi o sdraiarsi in modo da apprezzare l’intorno da diverse prospettive. Grazie a queste “installazioni domestiche” viene accentuata la sensazione di trovarsi immersi in uno spazio aperto, protetto e confortevole, inondato da verde e luce.

La fluidità dell’architettura interna è assecondata dalla visuale sulle molteplici stanze che compongono la zona giorno, che appare così continua alla vista.

Razionalista ma allo stesso tempo profondamente organica, l’architettura è costruita nel pieno rispetto dell’ambiente che la ospita. Ingloba letteralmente la natura. “C’erano degli olivi che Paoli non ha voluto tagliare e quindi ha costruito la casa intorno a loro, facendo dei buchi nella copertura del tetto, così da permettere alle piante di crescere”. A firma dell’architetto anche alcuni dettagli di arredo, come il grande camino in metallo del salotto e il tavolo da pranzo in ferro verniciato arancione. Il legno di Favela e la morbidezza di Blue Velvet giocano a contrastare i metalli utilizzati da Paoli per l’arredo custom made. 

La casa nasconde però un’altra anima. Dal piano terra, coi rigorosi interni moderni, puliti e minimali, si passa alla taverna, dominata dagli irriverenti e colorati anni ‘80. Qui troviamo la parte più “ludica” della villa. Composta da tante stanze, la taverna ospita una seconda cucina, la cantina, una sala cinema, sala biliardo e bar, un paio di stanze per fare il barbecue. “Questa è la parte che viviamo di più quando ci sono gli amici, è perfetta per stare in compagnia e divertirsi. C’è una saletta che Paoli chiamava ‘il ristorante’, dove aveva predisposto tanti piccoli tavolinetti per cenare in compagnia di molti ospiti”. I colori sui toni del verde, del blu, del giallo e i dettagli in oro danno vita ad uno spazio intimo e raccolto, ma allo stesso tempo vivace. Le poltroncine Corallo ed Ella accentuano i tocchi di colori e sottolineano il carattere degli spazi. 

Al primo piano, di fronte alla camera padronale, è allestita una grande spa vetrata, con piscina idromassaggio e sauna. Colpisce il particolare pavimento in resina vetrificata fatto da un esperto artigiano locale, che riproduce l’effetto del movimento delle onde del mare. La collezione A’mare riflette il colore blu intenso della resina grazie alla luce del sole che entra dalle ampie vetrata. La sensazione di trovarsi immersi in un ambiente “acquatico” è ancora più intensa.


Laura Arrighi

Architetto, dottore di ricerca in Design, web writer ed editor freelance. Si occupa principalmente di interior, design e moda, con particolare interesse per i fenomeni di ibridazione dei vari campi. Si dedica a: scrittura, ricerca, didattica e progetto, collaborando con le istituzioni e con alcuni importanti studi di architettura italiani.

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