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 Gino Paoli fotografato dal figlio Nicolò Paoli sul Pack, all’interno dello studio della sua casa genovese.

ottobre 2023

PEOPLE
Words
Gino Paoli

Questa stanza non ha più pareti

La casa è il mio spazio di felicità e serenità. Edra aumenta la mia possibilità di essere sereno e felice

Casa 

“Mi casa es donde esta mi mujer”. I messicani hanno un concetto di casa molto più chiaro di noi: la casa è dove sta mia moglie. Questo è il mio primo pensiero. Poi c’è anche la casa. Ho abitato un po’ ovunque, a Firenze a Roma, ma questa in cui scrivo è sempre stata la mia. Quando sono entrato mi ha accolto così, è stato come se mi dicesse: “Che bello che sei arrivato finalmente, ti aspettavo”. Ci sono case che ti respingono. Ma la casa deve essere invece il tuo rifugio e la tua serenità. E la mia ha questo strano fascino per cui è difficile staccarsene, è affettuosa, ha tutto quello che una casa deve avere. Sentirsi a casa non è così facile, ma è quello che una casa deve essere: uno spazio di felicità. Dal 1962, negli anni si è ampliata e con lei la famiglia. È composta da più appartamenti e vicino abita uno dei miei figli. Mi piacciono le famiglie riunite, che si conoscono e che si aiutano. Per me la casa è la famiglia, e come la famiglia deve essere un luogo che ti accoglie. 

Edra

Poi mia moglie Paola ha preso una cotta notevole per Edra, e quindi abbiamo qui quasi tutti i loro arredi. Ma sono contento di questa cotta, perché Edra ha migliorato questa sensazione di accoglienza e serenità. Il guaio grosso è che non abbiamo più spazio per mettere i mobili. Pack è diventato il mio rifugio, dove riposo, leggo, scrivo e guardo tutti gli oggetti che riempiono la mia stanza e non lasciano un centimetro libero. Gli oggetti sono ricordi. Gli amici, anche quelli scomparsi, qui sono tutti rappresentati. 

Desiderio

E quando qualcuno mi chiede: “Cosa desideri?”. Io rispondo che non ho desideri, quello che ho è quello che volevo. Punto e basta. Sono felice così. 

Bellezza

Ma c’è una cosa a cui tengo particolarmente: la bellezza. Nella vita ci deve essere l’illusione, almeno, di cercare la bellezza. La bellezza è una cosa talmente importante, che se non ci fosse, io di questo mondo potrei farne a meno. 


Gino Paol

Cantautore, musicista ed ex politico italiano, inizia a lavorare nel campo della grafica per dedicarsi poi alla musica. Con Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De André e Umberto Bindi, dà vita alla cosiddetta Scuola genovese. Dall’inizio degli anni ’60 ad oggi ha scritto e interpretato brani di vasta popolarità, quali Il cielo in una stanza, La gatta, Che cosa c’è, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Quattro amici. Ha partecipato a 7 edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film.
Singer-songwriter, musician and former Italian politician, he began to work in the field of graphics and then devote himself to music. With Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De André and Umberto Bindi, he gives life to the so-called Genoese school. From the beginning of the 60s he has written and performed songs of wide popularity, such as Il cielo in una stanza, La gatta, Che cosa c’è, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Quattro amici. (The sky in a room, The cat, What is there, Without end, Taste of salt, A long love story, Four friends). He has participated in 7 editions of the Sanremo Festival; he has collaborated with numerous colleagues on the creation of successful albums and singles; he has composed music for film soundtracks.

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